in Matrimoni

Vi racconto come sono diventata una wedding planner freelance

foto di Daniela Katia Lefosse

Oggi il blog si trasforma in diario. Ho voglia di condividere con voi il modo in cui ho deciso di diventare wedding planner 🙂

Si, perchè arrivarci non è stato così automatico: è stato proprio casuale!

Per più di dieci  anni mi sono occupata di moda: organizzavo sfilate, fiere, curavo lo styling per i servizi fotografici, mi occupavo di marketing ma poi, ad un certo punto, ho deciso che volevo qualcosa di tutto mio. Volevo che le mie competenze fossero messe al servizio di chi aveva necessità di usufruirne per realizzare qualcosa o per risolvere un problema.

In questa fase del mio processo di cambiamento non avevo ancora la benché minima idea di cosa ci fosse dietro al mondo “wedding”, ma di certo avevo le idee chiare sul fatto che il settore a cui mi sarei rivolta doveva permettermi di:

  1. portare avanti la mia creatività e la mia grande passione per l’estetica e lo stile;
  2. esaltare le mie competenze organizzative e il mio self control;
  3. lavorare a stretto contatto con e per le persone.

Vi posso assicurare che lavorare per anni accanto a stilisti e creativi è una palestra che ti forgia professionalmente tantissimo. I ritmi sono serratissimi ed è una continua lotta contro il tempo. Non chiedetemi perchè ma nella moda si è sempre in ritardo, si può stravolgere tutto anche il giorno prima della sfilata. Ringrazio, quindi, tutti gli stilisti e i creativi con i quali ho lavorato perchè senza la loro “disorganizzazione” non potrei essere la professionista organizzata che sono ora 😛 !  Non parliamo del self control che, praticamente, è l’unica cosa alla quale ti puoi appigliare in determinati momenti.

Un giorno, casualmente,  mi capita un servizio fotografico di ispirazione legato al matrimonio e me ne innamoro. Scopro che dietro a questo mondo ci sono delle professionalità eccelse che lavorano in maniera estremamente accurata con grandi competenze non solo creative ma anche manageriali. Ecco, allora, che inizio ad informarmi, ad approfondire facendo corsi di formazione finché non arrivo alla piena consapevolezza che quello era il mio campo! Potevo soddisfare le 3 aspettative che vi ho elencato poche righe sopra e mi piaceva un sacco.

Non sono diventata wedding planner perché ero romanticamente innamorata dei matrimoni. C’è spesso un’aurea un pò sdolcinata che ruota attorno al mio settore e non mi piace.  Io sono profondamente convinta della grande utilità che la mia professione ha. Vorrei che sempre più coppie comprendessero che essere affiancate da una consulente, come me, potrebbe rappresentare solo un valore aggiunto per il loro matrimonio. E’ questo e solo questo ciò che mi ha spinto a diventare una wedding planner oggi e non tornerei mai indietro.

Se avete voglia di sapere di più su di me potete cliccare qui .

Alla prossima,

Claudia